Sono sicuro che molti di voi se lo saranno chiesto: ….bello, ma…. quanto costa una infrastruttura simile?
La risposta è ZERO! Ok, questa è la conclusione di un ragionamento che vi esporrò tra poco e che, credo, difficilmente avreste seguito senza uno stimolo giusto. Chi ci segue sa che Neco è nato con l’intento di colmare un digital divide che, perdurato per oltre 15 anni, ha prodotto un conseguente e inevitabile cultural divide , al quale non basterebbero neanche i Gigabits della fibra ottica per porvi un immediato rimedio. Sia chiaro che non si tratta di mera tecnologia o roba da smanettoni, ormai, per quanto romantico possa sembrare, quasi tutto è tecnologico e/o connesso a Internet. Oggi qui, per fortuna, abbiamo la banda larga (insomma…), ma solo un ingenuo penserebbe che il problema si risolva automaticamente con un po’ di contratti ADSL, per questo, noi di Neco, pensiamo che, per colmare questo gap più rapidamente, occorra offrire connettività entry level al maggior numero di persone e nel maggior numero di luoghi, abbattendone contestualmente i costi con una mirata economia di scala. E qui, ovviamente, vi chiederete: … quali sono questi costi? Nel nostro progetto esistono 2 tipologie di costi, quelli in risorse umane e quelli in risorse hardware/software. Io vi parlerò di questi ultimi, anche perché non saprei ben quantificarvi le scalate sui tetti umidi, i grattacapi notturni, l’assistenza, etc. Allo stato attuale il progetto Neco è costato alla comunità, che, voglio ricordare, lo finanzia interamente, circa 15.000 € di infrastruttura (oltre ai costi annuali di gestione). Quindi, direte voi, ben lontani da ZERO. Sbagliato, dico io. Se si considerano gli attuali utenti (circa 100), il costo medio di un contratto ADSL (circa 250€ annuali ad essere ottimisti) e la quota annuale per sostenere il progetto Neco (meno di 100€ annuali), è sufficiente fare un semplice calcolo per rendersi conto che, non solo il progetto si ripaga nel giro di un paio d’anni (a regime), ma la comunità risparmia, annualmente, oltre 15.000 €, tutta ricchezza che rimane sul territorio e, coi tempi che corrono, sono sicuro che non dispiace a nessuno, eccezion fatta per le compagnie telefoniche, naturalmente. Sia chiaro che queste cifre si riferiscono a una comunità attiva di poco più di 2000 abitanti (3000 sulla carta) e la sostenibilità del progetto è direttamente proporzionale alla densità abitativa. Ora che conoscete, orientativamente, il costo di un infrastruttura del genere, chiedetevi come mai il comune della vostra città ha speso decine, se non centinaia, di migliaia di euro per offrire connettività, spesso scadente, in piazza Tal dei Tali 🙂